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Rischi respiratori nell'industria alimentare e come eliminarli

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Respiratory hazards and how to eliminate them

Le malattie dell’apparato respiratorio sono comuni tra gli operatori dell’industria alimentare. Con l’aumento di allergie ed asma, le aziende devono implementare dei cambiamenti.

Nel 2016, le malattie dell’apparato respiratorio rappresentavano circa il 2,5 percento delle malattie totali registrate nell’industria alimentare. Pratiche di lavoro migliori e protezioni per le vie respiratorie possono ridurre questi rischi, ma l’ideale sarebbe che le linee di produzione venissero riprogettate, ponendo particolare attenzione sui sistemi di trasporto utilizzati nel processo.

Nelle linee di produzione alimentare vengono utilizzati molti materiali pericolosi. I pesticidi e i fumiganti sono alcuni dei materiali irritanti e allergenici più evidenti, che possono causare il deterioramento e la cicatrizzazione dei polmoni. Esistono però molti altri materiali da tenere sotto stretto controllo, dal momento che hanno impatti sul sistema respiratorio e possono causare effetti negativi duraturi per la salute.

Polveri derivanti dalla trasformazione alimentare collegate ad asma e allergie

Fino al 25% di tutti i casi di asma sono legati al lavoro. L’asma è una delle malattie professionali dei polmoni più comune nei paesi industrializzati, mentre la rinite professionale è ancora più frequente. Si stima che il 10-25% di tutte queste malattie respiratorie sia causato dall’inalazione di materiali derivati dagli alimenti durante la loro trasformazione.

Molti ambienti di lavoro si basano su processi in cui gli operatori inalano particelle di polvere, causando reazioni allergiche o irritanti. Le particelle di diametro compreso tra 10 e 30 μm solitamente rimangono intrappolate nel tratto respiratorio superiore, dove possono provocare reazioni irritanti o allergiche, mentre le particelle più piccole di diametro compreso tra 5 e 10 μm possono causare reazioni asmatiche.

Ingredienti comuni e apparentemente innocui, come ad esempio la farina di frumento o segale, sono in realtà potenti sensibilizzatori allergici. Quando un individuo viene esposto ad aerosol di farina, fungo α-amilasi, caffè verde, ricino o frutti di mare corre un rischio significativo di sviluppare asma professionale, talvolta chiamata asma del fornaio. Le allergie alimentari possono essere innescate anche dall’inalazione di polvere o aerosol.

L’esposizione ripetuta nel lungo termine può portare a malattie polmonari. Conta la quantità di polvere inalata, quindi è importante seguire le raccomandazioni sulla quantità massima di tempo speso su una linea di produzione. Macinatura, produzione di pane e prodotti da forno, manipolazione di cereali, pulizia e confezionamento di grani sono considerate attività ad elevato rischio professionale.

Aromi artificiali collegati alla bronchite

La bronchiolite obliterante è un’altra malattia polmonare potenzialmente invalidante che è stata identificata in operatori esposti agli aromi alimentari. Il diacetile è una sostanza chimica prevalentemente utilizzata nell’aromatizzazione del burro per l’industria dei popcorn a microonde. L’esposizione ad un minimo di 0,02 parti per milione è stata collegata al presentarsi della malattia negli addetti alla miscelazione degli aromi del burro in olio riscaldato.

La malattia si presenta anche negli operatori esposti ad altri aromi artificiali sulle linee di produzione di caffè tostato in chicchi e macinato. Nel 2016 sono state pubblicate una serie di raccomandazioni per i produttori di alimenti per misurare i livelli di diacetile e di altri gas come il 2,3-pentanedione, e per ridurre i rischi, imponendo pratiche di lavoro efficaci e controlli tecnici.

Il monitoraggio costituisce sempre una buona opzione quando l’esposizione è inevitabile, ma la prevenzione resta la soluzione ideale. Ridurre al minimo l’esposizione rappresenta la migliore pratica disponibile.

L’automazione riduce il rischio di malattie respiratorie

La polvere si forma quando la farina o altri materiali vengono versati in varie attrezzature, quali miscelatori e agitatori. Questo passaggio spesso viene svolto manualmente dagli operatori, che sollevano i sacchi e ne versano il contenuto, causando la fuoriuscita di grandi quantità di polvere nell’ambiente circostante. La misurazione della farina (misurazione della giusta quantità da aggiungere ad un impasto) spesso viene eseguita in questo modo. Questo passaggio si potrebbe però svolgere facilmente in modo automatizzato.

Nel caso della farina o di polveri di altri cereali, il trasporto pneumatico rappresenta una soluzione semplice ed igienica. Le polveri possono essere trasportate all’interno di tubazioni chiuse fino al miscelatore, al mescolatore o attraverso dei vibrovagli. I conveyor di Piab sono ottimizzati per sostituire l’alimentazione manuale di queste attrezzature o per altre opzioni, quali soluzioni di sollevamento e versamento. I materiali possono essere prelevati da un fusto, un bidone o un sacco, e questa operazione non previene solamente la produzione di polveri, ma contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro più ergonomico.

Anche l’alimentazione delle unità di distribuzione delle spezie può essere effettuata con i conveyor di Piab, così come l’alimentazione delle unità di setacciatura. Questi sono passaggi importanti per ridurre l’esposizione degli operatori alla polvere, e quindi agli allergeni, aspetto cruciale non solo per la salute e la sicurezza, ma anche per garantire la qualità richiesta del prodotto.

Gli allergeni possono raggiungere l’aria anche quando si verificano fuoriuscite di materie prime nel processo. Utilizzando il trasporto pneumatico all’inizio del processo è possibile ridurre le perdite. Inoltre, il recupero di materie prime o del prodotto fuoriuscito può essere effettuato automaticamente con il trasporto in depressione. I prodotti danneggiati possono essere reindirizzati agli scarti oppure le materie prime ancora utilizzabili possono essere reimmesse all’inizio del processo.

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